Marina di Brindisi: approfondimenti sull’ecosistema subacqueo

Giovedì 11 luglio, presso il porticciolo turistico Marina di Brindisi si è tenuto un incontro organizzato dall’Associazione culturale e Marinara “Marina di Brindisi Club 2000”, con la docenza della Dott.ssa Elisabetta Vierucci, biologa marina nonché istruttrice subacquea. L’Associazione diffonde la conoscenza dei vari aspetti storici e ambientali del nostro mare, ritenuti una risorsa e garanzia del territorio brindisino. L’ associazione promuove attività marine ma anche incontri presieduti da specialisti del settore, i quali possono aiutare a capire meglio i diversi aspetti dell’ecosistema subacqueo.

Sempre più spesso le persone scoprono il piacere delle immersioni e delle attività di snorkeling tanto per il piacere di stare in acqua quanto quello di  osservare svariate forme di vita. Cresce cosi l’esigenza di sapere cosa si è visto. I pesci sono gli animali più riconoscibili alla maggior parte di chi va per mare. Ma non ci sono solo i pesci, infatti sulle pareti rocciose si affollano diversi gruppi animali come molluschi, crostacei nonché organismi vegetali e molto spesso si fa confusione. Gli ospiti presenti hanno potuto ascoltare una chiara descrizione dell’ambiente marino Brindisino. La dott.ssa Vierucci ha sapientemente spiegato gli elementi distintivi delle alghe, spugne, cnidari ma anche pesci, crostacei e molluschi. La spiegazione è stata accompagnata da un galleria di immagini raccolte dall’avv. Alessandro Caiulo durante numerose immersioni in questi anni nel litorale brindisino. Gli ospiti hanno contribuito ad arricchire l’evento di esperienze personali con un confronto attivo.

Si è affrontato il problema della formazione di banchi di posedonia che ogni anno  ritroviamo sul nostro litorale. Molto spesso ritenuto un problema dai bagnanti dato il notevole quantitativo presente, e in seguito all’esposizione solare questa alga emette cattivo odore. In realtà poche alghe sono cosi importanti per l’ecosistema marino. Grazie al suo sviluppo fogliare libera nell’ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni m2 di prateria produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità; offre riparo ed è area di riproduzione per molti pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati; consolida il fondale sotto costa contribuendo a contrastare un eccessivo trasporto di sedimenti sottili dalle correnti costiere; agisce da barriera soffolta che smorza la forza delle correnti e delle onde prevenendo l’erosione costiera; lo smorzamento del moto ondoso operato dallo strato di foglie morte sulle spiagge le protegge dall’erosione, soprattutto nel periodo delle mareggiate invernali

Un capitolo importante affrontato dalla docente che ha attirato molta attenzione dei presenti ha riguardato le meduse. Questi organismi viventi molto spesso sono il terrore dei bagnanti, in realtà svolgono un importante ruolo negli equilibri marini e non tutte hanno un effetto urticante per l’uomo, per cui bisogna evitare d’incentivare la rimozione dall’acqua delle stesse. L’importanza delle meduse è stata ribadita in questi anni dall’ Università del Salento. Ogni anno, infatti, in collaborazione con l’associazione ambientalista Marevivo, promuove la campagna “occhio alla medusa”. Questa iniziativa mira a raccogliere informazioni sulla diffusione delle meduse nel mediterraneo tramite segnalazioni dei bagnanti. I dati raccolti serviranno a ricercare le cause del loro eccezionale aumento e le possibili implicazioni con l’ambiente marino circostante.  Questi incontri sono molto importanti in quanto oltre ad arricchire la cultura dei partecipanti sensibilizzano la preservazione della flora e fauna marina.

 

Giampiero Campagnoli